UNA MENTE VIOLENTA (thriller)

Roma, 1977 – Paola D’Ilari, trentenne con un passato familiare difficile, ha un carattere bellicoso e la passione per il Brutalismo. Si innamora “via etere” di Franco Bonanni - concorrente al telequiz di Mike Bongiorno Scommettiamo? -  e lo incontra all’hotel Flora, dove lui lavora come maître. I due cominciano a frequentarsi, ma Paola si rivela ossessivamente gelosa e odia tutte le donne vicine al suo Franco, tra cui Gloria Baroni che la notte del 7 dicembre muore assassinata.

Per il commissario Umberto Soccodato il delitto rivela moventi passionali, ma alcuni indizi in casa della vittima suggeriscono una matrice politica. I dubbi del poliziotto sembrano risolversi quando si presenta in Questura un’amica della vittima, Olga, la quale racconta che la sera del delitto Gloria Baroni aveva invitato a cena Franco Bonanni. Soccodato incontra il maître insieme con l’enigmatica Paola, lo interroga, ma non raccoglie elementi sufficienti per ritenerlo colpevole.

L’autunno 1977 è una stagione di violenze. All’Ispettorato Generale Anti Terrorismo giunge una soffiata: le Brigate Rosse stanno per rapire l'editore Ciro Rapaci, amico equidistante di Andreotti e di Almirante. Soccodato riceve l’incarico di sventare il piano ma il giorno del sequestro, oltre al commando brigatista, trova sul posto un nucleo di neofascisti. A una sanguinosa sparatoria all’interno dell’ex-mattatoio di Testaccio, sopravvivono soltanto Soccodato e una brigatista che per garantirsi la fuga sequestra prima il commissario, poi una macchina con all’interno un uomo e una neonata. La corsa in auto sarà un susseguirsi di sorprese e alla fine Soccodato, rimasto solo con la brigatista morente, apprenderà dai suoi colleghi che la neonata, Lidia Cardianni, figlia di un archeologo docente universitario, era stata rapita.

Lidia viene liberata senza riscatto e il suo rapitore ucciso poco dopo. L’anomalo rilascio e la fine del sequestratore rivendicata con un volantino delle BR forse falso, insospettiscono Soccodato che dal padre della bimba viene a sapere che il prezzo per riavere Lidia è stato la sua rinuncia a intraprendere scavi nell’area della stazione Euclide della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo nel cui sottosuolo potrebbe celarsi un’antica fonte romana consacrata alla dea Anna Perenna.

Soccodato ottiene l’autorizzazione a ispezionare la zona e sotto una galleria ferroviaria scopre un deposito di armi e di documenti che rivelano legami fra trame nere (Golpe Borghese, strage di Brescia,…), CIA e SID deviato. Esaminando le carte con l’aiuto del “cugino 007” Mimmo Garretto, il poliziotto svela la vera identità del rapitore di Lidia e s’imbatte nel padre di Paola D’Ilari, un apparentemente innocuo signore che lavora nell’ombra come trait d’union tra terroristi neri, servizi segreti e intelligence statunitense.

I severi occhi verde-muschio e il caschetto di capelli corvini di Paola si insinuano prepotentemente nella vita di Soccodato: dopo un’altra tragica morte, quella di Fulvio Flamini, ex-amante di Paola e figlio di un collega del professor Cardianni, la donna si introduce con la forza in casa del commissario e gli chiede protezione. Lancia accuse contro Franco Bonanni e contro la propria coinquilina che, a suo dire, sono amanti e avrebbero ucciso Gloria Baroni e Fulvio Flamini per far ricadere la colpa su di lei e toglierla di mezzo. Ne ha anche per il suo ambiguo padre che l’avrebbe coinvolta proprio nel rapimento di Lidia Cardianni.

Quelli di Paola sono soltanto i deliri di una mente sconvolta, oppure...

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La vera natura dei cosiddetti "maschi Alfa"

IUSARTELIBRI 2021 - Introduzione dell'avv. Antonella Sotira

Reading dell'avv. Alessandro Coccoli - IUSARTELIBRI 2021

Presentazione della regista Elfriede Gaeng - IUSARTELIBRI 2021

Intervista della giornalista Flaminia Marinaro - IUSARTELIBRI 2021

Presentazione dell'avv. Monica Schipani - IUSARTELIBRI 2021

Conversazione con l'autore - IUSARTELIBRI 2021

Anna Perenna e la "magia nera" a Roma

La Fonte di Anna Perenna menzionata nel romanzo Una mente violenta è stata rinvenuta realmente nel 1999 durante la costruzione di un parcheggio sotterraneo all'angolo tra Piazza Euclide e via Guidobaldo del Monte, nel quartiere Parioli a Nord di Roma.

Gli scavi, effettuati a una profondità compresa tra 6 e 10 metri sotto il piano stradale, hanno portato alla luce le vestigia di una fontana rettangolare risalente al I secolo a.C. con iscrizioni murarie che riportano il nome della divinità. Nella cisterna retrostante la fontana, che risulta esser stata utilizzata fino al VI secolo d.C., sono stati recuperati tra il fango solidificato vari oggetti adoperati per pratiche magiche e rituali religiosi (targhette di piombo con incise formule di maledizioni, recipienti di piombo contenenti statuine antropomorfe, un pentolone di rame e numerose monete e lucerne) attualmente conservati nella Sezione Epigrafica del Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano.

La scoperta dei riti magici effettuati presso la fonte di Anna Perenna, con la presenza di figurine che ricordano prepotentemente le “bambole vodoo” all’interno di recipienti ermeticamente sigillati, ha sconvolto la prospettiva e le conoscenze sul rapporto degli antichi Romani con la sfera magico-religiosa.

Per saperne di più: https://www.romanoimpero.com/2010/01/culto-di-anna-perenna.html